Metre le guardie mandate dai principi dei sacerdoti e dai Farisei arrestano Gesù, l’Apostolo Pietro colpisce con la sua spada Malco, un servo deo pontefice, e gli porta via l’orecchio destro. Gesù ordina di rimettere l’arma nel fodero.
È il mistere della prisa la scena evangelica che richiama l’arresto di Gesù Cristo nominato nel 1614 dal notaio Luciano Costa. Finora non s’è trovata la scrittura notarile della concessione del gruppo dato in affidamento ai mastri fabbro ferrai, chiavitteri e calderai, composto di cinque personaggi descritti nell’atto redatto dal collega Luigi Maurici l’otto agosto del 1765. Dal rogito si apprende che per un’accidentale caduta dei portatori i personaggi del mistere si rovinarono e per ripristinarli, i consoli dell’arte incaricarono Vito Lombardo (genero di Antonio Nolfo) a ricostruirli e “travagliare e formare cinque personaggi continenti la Presa di Gesù Cristo, Mistero di detta arte e cioè un Santo Cristo, San Pietro in atto di tagliare l’orechia a’ Marco, detto Marco e dui Giudej collaterali a detto Santo Cristo, coll’attegiamenti a seconda del modellino consegnati”. Inoltre, i mastri imposero allo scultore di usare le “teste” dell’antico mistere e di aggiungere tra i personaggi la figura di Malco. |
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