Addolorata

Il simulacro dell’Addolorata, avvolta in un gran manto di velluto nero, passa per le vie della città, sotto un superbo baldacchino ricamato, strappando alle folle dei fedeli lacrime di intensa commozione.

O Maria, lo hai accompagnato fino al sepolcro. Hai singhiozzato e pianto su di Lui, come si piange per un figlio unico. Molte persone nel mondo vivono nel dolore, perché hanno perduto i loro cari. Consolali Tu, e dona loro il conforto della fede. Molti sono senza fede e senza speranza, e si dibattono nei problemi di questo mondo, perdendo fiducia e gioia di vivere. O Maria, intercedi per loro, perché abbiano fede e trovino la loro strada. Sia distrutto il male, e fiorisca una vita nuova, quella vita che è nata dalla tua sofferenza e dal sepolcro del tuo Figlio.

Si è affermato che il simulacro dell’Addolorata è opera di Giuseppe Milanti, quantunque in passato quest’opera si trovasse con altro identico simulacro nella chiesa dell’Addolorata (la notizia si evince nel testamento di Federico Napoli Omodei fondatore del reclusorio). Riferimento all’originario simulacro dell’Addolorata si trova nel mandato senatoriale del 12 aprile 1659, nel quale i senatori destinarono una campanilistica quota alle spese della processione, in cui si associava la “nostra Signora del Lutto” portata in spalla dai patrizi vestiti con sacco rosso e visiera bianca. Ciò è comprensibile, dato che Giuseppe Milanti nato nel 1658, non potè scolpire il simulacro nel suo primo anno di vita. È stato il primo gruppo ad avere musici ancora prima degli altri e probabilmente è il medesimo portato in processione dalla “Congrega di Maria SS.ma de’ Sette Dolori sotto titolo della Pace” dal 1855 al 1859, nel mese di settembre. È certo anche che l’Addolorata non è stata ceduta dai senatori alla Compagnia di S. Michele Arcangelo come da alcuni riportato indicando l’atto di Saverio Cognati del 1782. Nella scrittura, infatti, si accenna al “seguito di altri processionanti di classe patrizia, che portano la sacra statua di Maria Vergine Addolorata, insieme agli spettabili Senatori, al Sindaco, al Capitano di giustizia ed anche al Governatore di questa suddetta città, con ceri accesi e con la pietà e riguardi appropriati, come si addice e conviene in un giorno tanto sacro per i fedeli di Cristo, che per il lume della fede, coltivano, confidano e riconoscono nei Misteri suddetti dell’amatissimo Signore nostro Gesù Cristo la redenzione del genere umano”. Riguardo il simulacro che si conduce in processione con i gruppi dei Misteri si ha notizia che è stato ceduto dai patrizi al ceto dei cocchieri e degli staffieri, ma finora, non si conosce la pertinente data dell’affidamento.

5Ceto:
Camerieri,Cuochi,Cocchieri, Autisti, Baristi, Pasticceri,
Albergatori, Ristoratori ed Affini

SITO WEB:
www.addoloratamisteri.it

CITAZIONE BIBBLICA:
Gv 2, 34-35