Cristo Risorto

La processione del Cristo Risorto ripristinata da sua Eccellenza Mons. Francesco Miccichè,   va in processione la domenica di Pasqua. L’immagine del Risorto è una statua datata tra la fine del settecento e gli inizi dell’ottocento, di fattura simile a quella dei Gruppi Sacri. Si tratta di un Sacro Cuore di Gesù conservato nella chiesa di San Nicola, il cui cuore era andato perduto. E’ un Risorto ( il Sacro Cuore appare infatti dopo la Resurrezione) dai precisi connotati iconografici: le vesti di rosso e di blu a significare la divinità e l’umanità di Cristo, il vessillo che indica la vittoria Sulla morte. Connotati rintracciabili in tutta la storia dell’arte: da Giotto, a Duccio di Buoninsegna. L’immagine non ha subito alcun intervento di restauro. Nuova è invece la “vara” del Risorto che sarà portato in processione da alcuni giovani volontari che durante tutto l’anno prestano gratuitamente la loro opera nella chiesa del Purgatorio. Fra gli elementi da segnalare: il sepolcro su cui s’innalza la statua del risorto riprende un sarcografo romano del secondo secolo avanti Cristo ed è stato realizzato in tela e colla da don Vito Lombardo. Anche il vessillo, posto alla sinistra del Cristo, è stato realizzato con la stessa tecnica dei misteri, in tela e colla, creando un effetto di movimento che sembra vincere la forza di gravità. Alla destra del Cristo un lenzuolo bianco invece rappresenta la Sindone, le bende lasciate da Cristo nel sepolcro vuoto dopo la resurrezione. Alle spalle del Cristo un albero, realizzato in sughero e colla, metà fiorito e metà spoglio a significare il mistero pasquale, il passaggio dalla morte alla vita. Infine un ultimo segno iconografico sarà quello del ramoscello di corallo di fattura trapanese che il Cristo porterà a collo ad indicare il prezzo della redenzione dell’uomo: il suo sangue. L’immagine è arricchita da un’aureola dono del ceto degli “Ortolani”. Risorto